Ciao e benvenuto!
Io non ho sperimentato direttamente la cosa... se sei pratico di inglese il sito alfagtv6.com e in particolare il suo forum è pieno di personaggi interessanti e che hanno sperimentato veramente tanto. Fra di loro scrivono Jim Kartalamakis (autore del testo The Alfa Romeo DOHC Engine High-Performance manual, Paul Spruell, Jim Steck ed altri). Un'altro sito ricco è alfabb.com.
Ti esprimo comunque i miei pensieri, nati in base a 1 po di esperienza, letture e quel che 'bazzico' con le iniezioni elettroniche.
Lasciando perdere l'idea di tenere l'iniezione elettronica (vabè, io ne sono un amante
), l'idea di cacciare dei carburatori da 45 direi che è buona. Non userei dei 48 a meno di pesanti elaborazioni del propulsore stesso, comprendenti per esempio la lavorazione della testata al banco di flussaggio.
Per quanto riguarda il comadno della fasatura variabile, essa dipende principalmente da due parametri: giri motore e carico motore. Il primo la centralina lo ottiene dal sensore giri-fase (ruota fonica su puleggia cinghie a 60-2 denti) mentre il secondo è calcolato, in relazione comuqnue al numero di giri, mediante il valore della massa d'aria aspirata (il debimetro fornisce volume d'aria aspirata e sua temperatura, da cui si può ricavare la massa) a carico medio e dall'interruttore apetura totale farfalla quando si è a pieno carico (oltre 60° di apertura). Si può tenere la centralina di serie col sensore giri-fase e usare un potenziometro posizione farfalla (tipo quello che erano sui carburatori delle Alfa con l'econometro a led) e collegarlo al posto del sensore volumetrico del debimetro. Una ritoccata alle mappe nella centralina e via, così si possono gestire anche gli anticipi mantenendo le bobine collegate alla centralina. Un'altra soluzione è la realizzazione di una piccola centralina (sempre digitale,a microcontrollore) che calcoli il carico motore approssimativamente in base alla posizione farfalla e ai giri; una maniera non troppo dissimile da quella usata negli econometri a LED delle Alfa o nelle centraline di accensione elettronica per il mercato svizzero (su 75 a carburatori) che pilotavano infatti anche il variatore di fase. Tale soluzione, per quanto più raffinata, richiede 1 po più di tempo. Usare la centralina di serie con le modifiche sopra proposte invece porta allo 'spreco' della sezione di iniezione e alla necessità di ritoccare le mappe però consente di tenere i due distributori e le bobine comandate in digitale (ci si può divertire 1 po con le mappe d'anticipo. ovviamente non troppo in quanto l'accensione non è statica e non si può mica far scoccare la scintilla quando la spazzola rotante del distributore è lontana mille miglia dal contatto sulla calotta) e di pilotare agevolmente il variatore di fase.
Questo è il mio pensiero, ma io sono un amante dell'elettronica.
Una variante più banale per ils olo controllo del variatore di fase può essere una centralinetta analogica il cui principio di funzionamento potrebbe essere questo: una tensione variabile proveniente da 1 potenziometro sulle farfalle viene immesso in un comparatore. Se supera una certa soglia preimpostata, allora dà un primo consenso. Stessa cosa viene fatta con un segnale in tensione proporzionale ai giri (adottando un convertitore frequenza-tensione sul segnale della bobina o del contagiri). Se entrambi i consensi sono presenti,a llora attivare il variatore di fase. C'è anche dad ire che il variatore di fase offre molti più vantaggi se coniugato con il controllo dell'anticipo, motivo per cui SECONDO ME (qui non ho trovato ancora un riscontro su manuali) le Alfa per il mercato svizzero a carburatori ce l'hanno controllato insieme all'accensione elettronica. A questo punto magari, visto che a caburatori non si riesce a cambiare la carburazione al volo, un variatore che "commuta" solo in base ai giri (com'era quello centrifugo sulle prime versioni, quelle con la Spica) magari basta già.
Un altro dato che potrebbe essere interessante è questo: se provate a attivare il variatore (energizzando il solenoide al minimo), la macchina tende a morire. Quando il variatore è attivato, però, la fasatura è la stessa delle versioni a carburatori (almeno per i motori 1600 e 1800 ie) che però girano pur bene al minimo. Ciò può far pensare che comunque anticpi e carburazione hanno un peso non proprio irrilevante. Magari gira benissimo a carburatori con la configurazione "variatore" attivato, però far lavorare sempre il povero solenoide non è il massimo. Sarebbe da fare qualche prova su come gira sto TS a carburatori.
Un altro spunto interessante potrebbe essere quello di mettere un albero a camme del 155 1.7 TS che è privo di variatore. Devo controllare se come dimensioni ci sta nella testa in questione (domani se riesco).
Edited by damtech - 9/11/2010, 23:49