| Rumore rumore. Io mi preoccupo, al costo di cantar fuori dal coro: vendere?
Forse è meglio di no.
E' vero che la razionalizzazione Fiat - che ha permesso alla succitata produttrice di lattine di sopravvivere nel più nero periodo di nera, nonchè di aumentare le proprie quote proporzionali di vendita - pesa non poco sull'Alfa, la quale si rivolge a ben altre fasce di clienti basandosi su logiche di mercato ben diverse. Bisogna anche considerare, però, che:
- senza il gruppo di mr. Marchionne, probabilmente, non ci sarebbero più Alfa da vendere, nè Fiat che possano vendere qualcosa. Vedi GM.
- se Fiat fosse riuscita, ovvero riuscisse a vendere l'Alfa, chi la acquisterebbe? Una casa tedesca? In tal caso potremmo andarcene in qualche eremo sperduto: una casa, ad acquistare una propria concorrente diretta, certamente cambierebbe tipologia e genere di vetture. Io col camion Alfa non ci giro, grazie. Una holding di qualche genere? Dura qualche anno, poi la si rivende cercando di fruttare qualche plusvalenza, ammesso ce ne siano. Qualche casa orientale? Nessuna manifestazione di interesse si è vista. Robe tipo Magna-Opel? Immaginate: per evitar la Fiat, han fatto l'affare peggiore.. non proseguo con gli scenari, il senso del discorso è chiaro.
Non riesco quindi a condividere appieno la lettera di Alfa Blue: se il cuore, infatti, per qualche istante potrebbe gridare "cielo, vendete, non possiamo andar avanti così", la parte razionale ben presto nota che le alternative sono davvero ridotte.
Saludos.
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